Descrizione

1.  Lo studente al centro dell’attenzione

Il Liceo riconosce fra le attese educative prioritarie l’attenzione allo studente come persona, la promozione di un clima di apprendimento sereno e proficuo, l’esigenza che tutti gli adulti protagonisti dell’azione formativa collaborino insieme per la valorizzazione delle conoscenze, abilità e competenze e per la responsabilizzazione degli alunni, senza mai escludere un rapporto d’apertura e di collaborazione con enti esterni.


 

2. Attività di supporto alla didattica

In merito all’obbligo scolastico del biennio e al proseguimento degli studi superiori, il Collegio Docenti programma annualmente interventi specifici, ai quali si aggiungono le attività che i docenti, laddove riconoscano difficoltà diffuse, svolgono nel corso delle loro lezioni (recupero in itinere). I corsi di recupero a fine quadrimestre sono attivati a piccoli gruppi, coordinati da un docente esperto, su competenze disciplinari minime in orario curricolare e nella settimana di sospensione. I Dipartimenti definiscono gli argomenti oggetto di recupero così da eliminare un’eventuale discrepanza all’interno del gruppo di recupero. L’interlocutore dei docenti che svolgono il recupero è dunque sempre innanzitutto il Dipartimento disciplinare che a tal fine predispone l’eventuale prova comune di valutazione del recupero.

Scuola in ospedale e a domicilio

L’Istituto, in ottemperanza alla C.M. 353/1998, prevede specifiche attività di supporto didattico per coloro che si trovino nella condizione di non poter seguire le ore di lezione curriculari. Verrà pertanto richiesta una certificazione medica ospedaliera che attesti l’impossibilità dello studente di riprendere la scuola a causa dello stato di salute e per la prosecuzione prosecuzione di cura domicilio per un periodo predeterminato di almeno 30 giorni. Il percorso di scuola in ospedale e a domicilio per alunni temporaneamente malati – garanzia di diritto alla salute e diritto all’istruzione – è, inoltre, scuola a tutti gli effetti e concordo alla validazione dell’anno scolastico, purché efficacemente documentato (vedi DPR n.122/2009 art.11).


3. Organico dell’autonomia

L’ organico da assegnare alle classi è:

 
Dirigente scolastico 1
Docenti a tempo indeterminato 53
Docenti a tempo determinato 15
Docenti conversatori di lingue straniere 3
Direttore dei servizi generali amministrativi  1
Assistenti amministrativi 7
Assistente tecnico del laboratorio di informatica 1
Assistente tecnico del laboratorio di chimica e di fisica 1
Collaboratori scolastici 12
L’organico del potenziamento viene individuato in base a necessità e bisogni riconducibili alle seguenti aree:
AREA DELL’ORGANIZZAZIONE che prevede risorse professionali per l’organizzazione del PCTO per cui si richiede un docente dell’ambito matematico.

AREA DELLA DIDATTICA che promuove il recupero, il potenziamento e le eccellenze per la quale si richiedono docenti dell’ambito letterario, filosofico, linguistico, logico-scientifico e matematico. Con i suddetti docenti, inoltre, potranno essere organizzate:

  • le attività pomeridiane di supporto, di rinforzo, di approfondimento e ampliamento
  • l’articolazione di gruppi di studenti di classi parallele
  • la rimodulazione dell’orario al fine di favorire la didattica laboratoriale

AREA DELL’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA che sviluppa la progettualità tenendo conto del contesto territoriale e investe sul “capitale umano” ripensando i diversi rapporti nel rispetto dei ruoli.


4. Attività di accoglienza

Le iniziative deliberate intendono favorire, all’inizio del ciclo di studi, l’integrazione dei nuovi studenti nella vita dell’istituto.

Nei primi giorni di scuola sono previsti incontri con il Dirigente Scolastico e, a seguire, con gli alunni di quarta e quinta che raccontano la loro esperienza al liceo. Nel corso del mese di settembre, oltre ad una visita guidata alle strutture e agli spazi dell’edificio scolastico, si svolge una giornata sportiva e di socializzazione.

Entro le prime tre settimane vengono somministrate prove orientative su requisiti minimi stabiliti dai dipartimenti di materia per le discipline di italiano, lingua straniera e matematica, per verificare i livelli di partenza da considerare ai fini della programmazione didattica.

L’attività di riorientamento e rimotivazione allo studio, nella quale sono coinvolti i docenti della classe, il docente coordinatore, i genitori e gli studenti che hanno difficoltà di profitto, è coordinata dalla docente Funzione Strumentale “Inclusione e Integrazione, Interventi e Servizi per Studenti”, che agisce in stretto rapporto con il Dirigente Scolastico. Fra gli obiettivi può esservi quello di agevolare un eventuale riorientamento verso un percorso di studi che restituisca motivazioni allo studente.

Nella prima parte dell’anno scolastico vengono organizzate attività di aiuto allo studio (“Orientametodo”), tenute da insegnanti della scuola e rivolte agli studenti delle classi prime, indicati dal Consiglio di classe, che manifestino difficoltà nell’acquisizione di un corretto metodo di studio delle discipline liceali. Nello svolgimento del corso “Orientametodo” vengono coinvolti alunni del triennio come tutor degli studenti di prima attraverso la metodologia PEER EDUCATION.


5. Bisogni educativi speciali (BES)

In ogni classe ci sono alunni che richiedono un’attenzione speciale per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, Disturbi Specifici di Apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.

La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012, seguita dalla relativa Circolare Ministeriale applicativa n. 8 del 6 marzo 2013, amplia il perimetro della riflessione sull’inclusione introducendo il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES), invitando le istituzioni scolastiche a passare da una scuola che integra a una scuola che include.

Una scuola che include deve essere in grado di leggere tutte le diverse problematiche di quest’area dello svantaggio scolastico e di dare le risposte necessarie e adeguate.

L’istituto si impegna quindi ad attivare percorsi individualizzati e personalizzati, ad adottare strumenti compensativi e misure dispensative, a monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per il tempo necessario.

L’attenzione dell’Istituto si rivolge sia per il processo di inclusione, sia per un eventuale riorientamento, a studenti con:

  • Disturbi evolutivi specifici dell’apprendimento DSA (Legge n. 170 del 8.10.2010, Linee Guida DM 12.7.2011) (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia).
  • Disturbi evolutivi specifici di altra tipologia (Direttiva Ministeriale del 27.12.2012):
    • disturbo del linguaggio; disturbo delle abilità non verbali (coordinazione motoria, disprassia);
    • disturbo dell’attenzione e dell’iperattività;
    • disturbi dello spettro autistico lieve.
  • Casistiche di Disabilità previste dalla legge 104/92.
  • Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale (Direttiva Ministeriale del 27.12.2012) alunni che presentano difficoltà in ambito emozionale, psicoaffettivo, comportamentale, motivazionale, oppure legate a complessi vissuti di ordine psicofisico, familiare, socioeconomico o linguistico-culturale.
  • Studenti per i quali occorre attivare l’Istruzione domiciliare o la Scuola in Ospedale.

La scuola dispone di una figura dedicata a queste problematiche (Referente BES) che svolge un ruolo informativo rendendo disponibile la normativa vigente ai coordinatori di classe e per le famiglie fornendo indicazioni sulla risposta della scuola ai bisogni di tali alunni; se necessario il Referente BES comunica la presenza di alunni con BES nelle prove INVALSI, Esame di Stato, corsi ICDL ex ECDL.

La Famiglia del neoiscritto, all’inizio dell’anno scolastico, può chiedere un colloquio con il Referente BES, col quale discutere sulla situazione del proprio figlio, dopo aver consegnato al Dirigente Scolastico la copia aggiornata della Diagnosi redatta secondo le linee guida della normativa vigente.

Il coordinatore di classe si occupa di:

  • prendere visione della diagnosi;
  • informare i colleghi del consiglio di classe e coordinare il consiglio di classe nella stesura del Piano Didattico Personalizzato (PDP) secondo la scheda prevista dalla legge n.170/2010 (di norma entro la fine del primo trimestre);
  • attivare le procedure previste per gli Esami di Stato;
  • tenere i contatti con la famiglia e prendere eventuali contatti con la scuola precedente;
  • segnalare al D.S. e al referente per l’inclusività eventuali casi “a rischio”.

In presenza di BES non rientranti nelle categorie della disabilità e dei disturbi evolutivi specifici (e quindi “non certificati” secondo Legge n. 170 del 8.10.2010 o legge 104/92) si può giungere alla definizione di un PDP, (Piano didattico personalizzato) o di un PEI (Piano Educativo Individualizzato) come riportato nelle linee guida della nota MIUR n. 2563 del 22.11.2013, cui si rimanda.

Qualsiasi Piano Personalizzato o Individualizzato può/deve essere modificato ogni qualvolta sia segnalato un cambiamento nei bisogni o difficoltà dell’alunno; può avere, ad esempio per alcune situazione connesse allo svantaggio socio-economico e culturale il carattere della temporaneità, ossia può essere utilizzato fino a quando le difficoltà e i bisogni dello studente non siano risolti (es. alunni neo arrivati in Italia, patologie temporanee ecc…).

Il Consiglio di Classe valuterà, in ogni singolo caso, sulla base degli elementi che emergono dalla valutazione, l’opportunità di adottare misure dispensative e compensative.

Al fine di evitare che gli alunni con DSA siano posti in condizioni di svantaggio rispetto agli altri alunni, a causa della loro lentezza o incapacità di decodifica e di produzione di testi, tali misure devono comunque garantire adeguate forme di verifica e di valutazione, anche tramite la possibilità di utilizzare strumenti in funzione di ausilio al riguardo (secondo quanto previsto dalla Legge 170/2010 e da Linee guida di cui al D.M. 12 luglio 2011).

Esami di Stato. Il Consiglio di Classe segnalerà nel Documento finale le specifiche situazioni dei candidati con DSA, al fine di consentire alla Commissione d’esame di predisporre le prove prevedendo l’utilizzo di tempi più lunghi e di strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati durante le verifiche svolte nel corso dell’anno. Eventuali disposizioni in merito allo svolgimento degli Esami di Stato vengono fornite da apposita circolare emanata annualmente.

Nell’Istituto, come richiesto per la scuola secondaria di secondo grado, diventa operativo il GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione), che risulta costituito dal Dirigente scolastico e da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola: referente BES, referenti di progetti di Accoglienza, di Educazione alla Salute, coordinatori di classe con studenti BES, all’occorrenza figure professionali in campo socio-psico-pedagogico.

Allegato – Protocollo recante Procedure e buone prassi assunte dall’Istituzione per facilitare l’accoglienza e l’inclusione di tutti gli studenti compresi coloro che necessitano di bisogni educativi speciali (in caso di certificazioni pervenute al momento dell’iscrizione o già presenti da aggiornare).

 


6. Bullismo e Cyberbullismo

PREMESSA

Il bullismo si concretizza in atti di aggressione che si realizzano, spesso, all’insaputa degli adulti, siano essi insegnanti, genitori, collaboratori scolastici o Dirigenti. Pertanto, affinché l’azione di prevenzione possa risultare efficace, è importante il coinvolgimento di tutte queste figure, ciascuna in relazione alla sfera di competenza.

La rapida diffusione delle tecnologie ha determinato, in aggiunta al bullismo “in presenza”, il fenomeno del cyberbullismo, così definito dalla Legge 29 maggio 2017, n.71: “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.”

Quest’ultima forma di bullismo, esercitata a distanza attraverso strumenti informatici, si traduce in numerose forme di aggressione e molestie, sovente accompagnate dall’anonimato ed accresciute dal fatto che la distanza del persecutore rispetto alla vittima rende più difficile la percezione della sua sofferenza. Il mondo digitale offre notevoli opportunità di sviluppo e di crescita culturale e sociale, ma nasconde una serie di insidie a cui occorre far fronte, promuovendo sinergie tra le istituzioni con l’obiettivo di accrescere e rafforzare il senso della legalità.

BULLISMO E CYBERBULLISMO

Il Liceo “M. Curie”, attento alle tematiche del bullismo e del cyberbullismo, promuove iniziative di formazione e sensibilizzazione, attraverso attività che coinvolgono la comunità scolastica ed Enti operanti sul territorio. Alcuni studenti delle classi quarte hanno partecipato a corsi di formazione presso l’IIS “M.L.King” di Muggiò e hanno sperimentato la peer education, grazie alla Rete di scopo “….Maneggiare con cura!”, gestita dalla Cooperativa Atipica. Con la supervisione della docente referente, la loro esperienza formativa era stata trasmessa agli studenti delle classi prime/seconde, attraverso interventi in aula che, in ragione delle età dei soggetti coinvolti, favoriscono un maggior coinvolgimento emotivo.  

Sono sempre programmati incontri di formazione destinati ai docenti, volti all’incremento delle conoscenze e delle competenze in merito all’utilizzo dei social e alla protezione dei dati, argomenti sui quali, come suggerito dalla Commissione Ed. Civica, si concentrano alcune ore di lezione  per approfondire specifici temi nell’ambito di riferimento della cittadinanza digitale.

Da alcuni anni il liceo prende parte al Sistema di monitoraggio online del bullismo e del cyberbullismo rivolto a tutte le scuole italiane (Piattaforma Elisa – MIUR)  rivolto agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado. Questa azione ha l’obiettivo di valutare la presenza e l’andamento nel tempo del bullismo, del cyberbullismo e la qualità delle relazioni sociali.

SPORTELLO DI ASCOLTO

Per problematiche inerenti bullismo e cyberbullismo lo studente si può rivolgere anche allo Sportello di consulenza psicologica (C.I.C.) per avere un primo supporto dallo Psicologo che opera nell’Istituto. Lo Sportello costituisce un primo presidio di ascolto; se lo riterrà necessario, lo Psicologo potrà suggerire ulteriori passaggi da compiere, indirizzando lo studente ad esperti ed operatori del settore.


NORMATIVA DI RIFERIMENTO

  • Legge regionale

E’ stata approvata il 7 febbraio 2017 la Legge Regionale n. 1 di Regione Lombardia : “Disciplina degli interventi regionali in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo”, che delinea percorsi di assistenza alle vittime, promuove il coinvolgimento di Associazioni e Istituzioni che operano sul territorio e sostiene l’attuazione di iniziative di sensibilizzazione e formazione.   Consulta il testo della legge

  • Legge nazionale

E’ stata approvata il 29 Maggio 2017 la Legge Nazionale n. 71 sul bullismo e cyberbullismo “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. (GU Serie Generale n.127 del 03-06-2017 entrata in vigore il 18/06/2017).
In particolare l’art. 4 declina le Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo in ambito scolastico.  Consulta il testo della legge

RISORSE DI APPROFONDIMENTO

In questa sezione vengono forniti alcuni link a siti di riferimento per le tematiche in questione, in modo che i ragazzi e le ragazze possano orientarsi in maniera sicura e protetta nel mondo reale, ma anche in quello virtuale.

Si segnalano:

  • Generazioni connesse

Il Progetto “Generazioni Connesse” (SIC ITALY III), coordinato dal MIUR e co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma “Connecting Europe Facility” (CEF), indica strategie finalizzate a rendere Internet un luogo più sicuro per gli utenti più giovani, promuovendone un uso positivo e consapevole e rafforzando il ruolo del Safer Internet Centre Italiano, quale punto di riferimento a livello nazionale per quanto riguarda le tematiche relative alla sicurezza in Rete e al rapporto tra giovani e nuovi media.  Consulta il sito

  • Cuoreparole

L’Associazione Cuoreparole, promuove nelle scuole attività di prevenzione e contrasto ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo.  Consulta il sito

  • Polizia di Stato  Consulta il sito
  • CoReCom (Comitato Regionale per le Comunicazioni)

Promuove diverse attività, in particolare si occupa di web reputation e sicurezza in rete.  Consulta il sito

  • Ali per l’infanzia e l’adolescenza  Una rete di scuole che opera dal 1998 nella provincia di Monza e Brianza.  Consulta il sito
Documenti

Il 9 febbraio è il Safer Internet Day 2021, la Giornata mondiale dedicata all’uso positivo di Internet.
​​​​​​​Il Ministero dell’Istruzione la celebra con 
laboratori online, dirette con gli esperti e la presentazione delle nuove Linee guida – Il Safer Intenet Day 2022 sarà il prossimo martedì 8 febbraio.


LEGGI LA SCHEDA INFORMATIVA 

Tutele per i minori vittime di cyberbullismo su social network e web

GUARDA IL VIDEO

Cyberbullismo: come difendersi

LA LEGGE n. 71/2017 consente ai minori di chiedere l’oscuramento, la rimozione o il blocco di contenuti, a loro riferiti e diffusi per via telematica, che ritengono essere atti di cyberbullismo (ad esempio, foto e video imbarazzanti o offensive, oppure pagine web o post sui social network in cui si è vittime di minacce, offese o insulti, ecc.).
Scopri di più su www.gpdp.it/cyberbullismo.

 


7. Protocollo di Accoglienza alunni stranieri

Accoglienza alunni stranieri  – Già da alcuni anni l’Istituto si è reso sensibile alle problematiche relative all’inserimento di studenti extracomunitari nelle classi liceali in modo da offrire una concreta possibilità di riallineamento ai programmi italiani. 

La scuola favorisce ogni anno scambi culturali tra alunni dell’istituto e alunni stranieri per periodi brevi (un bimestre) o per l’intero anno scolastico, in collaborazione con l’associazione Intercultura o con altre agenzie operanti sul territorio.

Il PROTOCOLLO di ACCOGLIENZA, parte integrante del P.T.O.F., consiste in un modello di accoglienza che definisce una modalità comune, corretta e pianificata, attraverso la quale si intende agevolare l’inserimento scolastico degli studenti stranieri[1]. Tale documento, punto di partenza comune all’interno del percorso dei vari Consigli di classe, è frutto del lavoro della COMMISSIONE ACCOGLIENZA.

Le finalità del progetto consistono in:

  • definizione pratiche condivise all’interno dell’istituto in tema di accoglienza degli alunni stranieri
  • facilitazione dell’inserimento e orientamento degli alunni stranieri
  • sviluppo di un adeguato clima di accoglienza
  • comunicazione con le famiglie immigrate
  • realizzazione di testi facilitati e/o semplificati per stranieri, attinenti alla programmazione curricolare.

Il protocollo d’accoglienza:

  • prevede la Costituzione di una Commissione di Accoglienza
  • contiene criteri ed indicazioni relative alla procedura d’iscrizione ed inserimento nelle classi degli studenti stranieri
  • stabilisce le fasi e le modalità dell’accoglienza a scuola, definendo compiti e ruoli degli operatori scolastici e di coloro che partecipano a tale processo
  • propone modalità di intervento per l’apprendimento della lingua italiana e dei contenuti curricolari.

La Commissione Accoglienza è formata da:

  • Dirigente scolastico o suo delegato
  • docenti nominati dal Collegio ad inizio d’anno, di diverse aree disciplinari, di cui uno con funzione di Referente.

La Commissione Accoglienza si impegna:

  • ad aprirsi alla collaborazione di studenti della stessa nazionalità che possano assistere il nuovo compagno nel percorso di inserimento, facilitando i contatti con la famiglia grazie alla conoscenza della lingua di origine
  • a seguire le varie fasi dell’inserimento degli alunni stranieri di recente immigrazione a partire dal momento della richiesta di iscrizione a scuola
  • ad occuparsi, in collaborazione con i Consigli di Classe, delle attività destinate agli alunni stranieri, delle difficoltà da loro incontrate e dei risultati ottenuti
  • ad individuare i materiali adatti all’apprendimento dell’Italiano L2, fornendone apposita bibliografia ai consigli di classe.

NOTE

[1] Cfr. Delibera del Collegio Docenti del 07/09/2011